Per l’ennesima volta la Palestina – Gaza in particolare, ma non solo – è sotto attacco militare Israeliano. Tre giorni di bombardamenti e i morti – uomini, donne e bambini – si contano già a decine (solo questa notte 14). Ascoltando i telegiornali e leggendo la maggior parte dei giornali […]
Palestina
Oggi mi è arrivata puntuale la mia copia mensile di A, rivista anarchica. Mi metto a sfogliarla, mentre mangio, fino a che arrivo ad un articolo su Vittorio Arrigoni. E il pasto mi va di traverso. A mo' di amaro decido di scrivere alla rivista. Ecco di seguito la missiva.
Alla fine l'hanno ammazzato. Hanno ammazzato Vittorio Arrigoni, Vik, Vikutopia. Hanno ammazzato chi dava noia, chi raccontava ad un mondo indifferente e complice, la quotidiana tragedia di un popolo, quello Palestinese, costretto ormai dal 1948 ad una lenta ma inesorabile soluzione finale. Non so che dire, davvero. Se non del senso di angoscia, tristezza ed impotenza che mi sento dentro. Voglio salutare Vik con il suo ultimo articolo. Ciao Vik, restiamo umani.
Non contenti della strage compiuta (in acque internazionali, tengo a precisare, entrando di diritto nell'ambito della criminalità comune, della pirateria, per la precisione, un po' come i pirati somali di cui tanto s'è discusso sulla stampa internazionale ed italiana qualche mese fa), i signori e le signore del governo israeliano hanno pensato bene di farsi un paio di risate (sulle spalle delle vittime, evidentemente, dei loro famigliari e dei rispettivi paesi) con un eccezionale video dalla comicità inesauribile e - soprattutto - pieno di buon gusto ed intelligenza.
Sono tornati tra ieri e ieri l'altro gli attivisti imbarcati sulla Freedom Flotilla, assalita la notte del 31 maggio dalla marina israeliana con un bilancio di almeno 9 morti tra i pacifisti, centinaia di feriti e decine di dispersi. Di seguito i primi racconti a caldo.
L’embargo e poi l’attacco contro il convoglio pacifista: i leader politici occidentali sono troppo vigliacchi per prendere posizione contro la violenza. Ci pensano le persone comuni, scrive Robert Fisk.
Intellettuali e attivisti israeliani commentano l'assalto alla flotta di aiuti per Gaza, in attesa della reazione dell'opinione pubblica
Una notte. Una nave. Decine di uomini e donne che vogliono portare aiuto ad altri uomini e donne. Improvvisamente: spari, bombe, elicotteri, assalti, morti (per ora 19), feriti, un massacro. Uno sterminio. Luci ed esplosioni che squarciano il cielo. Grida e sangue innocente. I visi distorti dalla ferocia. Non è il racconto dell’attacco notturno di una squadraccia contro i partigiani, o quello di un blitz delle SS per scovare ebrei nascosti in territorio tedesco. È la storia di quello che lo Stato di Israele ha appena compiuto contro una nave di aiuti umanitari diretta verso la Striscia di Gaza. La Freedom Flotilla è stata assaltata e le persone a bordo massacrate. Le ultime di migliaia di vittime della foga omicida dello Stato di Israele.