Il 14 aprile 1930 Vladimir Vladimirovič Majakovskij, grandissimo poeta e compagno, decideva di lasciare questo mondo (anche se alcuni storici sostengono che non si sia suicidato, ma sia stato eliminato dai sicari del regime stalinista) e, soprattutto, con questo gesto di condannare duramente il tradimento bolscevico della Rivoluzione Russa.
Due mesi prima di suicidarsi (o di essere “suicidato”), Majakovskij scriveva l’Introduzione al suo poema “A piena voce”, molto duro con la burocratizzazione della Rivoluzione e con tutti i tanti poetuccoli che ebbero, da allora fino alla fine dell’URSS, grande successo non tanto per la loro capacità (spesso inesistente) ma per il loro servilismo schifoso.
L’Olocausto NON ha avuto a che fare solo con gli ebrei, per quanto siano stati il gruppo religioso con il maggior numero di vittime (6 milioni su 15). L’Olocausto ha mietuto altri milioni di vittime, che però NON vengono praticamente mai ricordate, se non di sfuggita e pure con un po’ di fastidio. D’altronde i tristi compagni di tragedia degli ebrei sono stati i Rom e i Sinti (di cui si calcola non meno di 500 mila vittime), ma che fai, ricordi gli zingari? Quelli che rubano i bambini e fanno l’elemosina per strada? Sei matto?! Poi ci sono gli omosessuali (circa 600 mila vittime), ma anche qui, vorrai mica parlare in tv dei finocchi?! Che la guardano i bambini…. Poi i testimoni di Geova, varie altre confessioni, per finire con quelli che Wikipedia chiama dissidenti, cioè gli oppositori politici al nazismo, ad iniziare dai comunisti per passare per gli anarchici. Gli oppositori politici sono stati i primi, cronologicamente parlando, a finire nei campi di concentramento. E gli ultimi ad uscirne. Ma di sta gente è meglio non parlarne, peggio degli zingari e dei finocchi…
Quali le caratteristiche dei nuovi lavori per uscire dalla crisi. Alcuni spunti.
In questa recensione del libro di R. Sennett, “L’uomo artigiano”, uscito da poco da Feltrinelli, Benedetto Vecchi, giornalista del quotidiano “il manifesto” ci racconta alcune nuove caratteristiche del fare impresa con i metodi dell’Open Source.
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