Il Presidente di Legambiente si scandalizza per l'assoluzione degli imputati per la discarica di Bussi; però non si scandalizza ad essere Partner di Sorgenia, padrona del 39% della centrale a carbone di Vado Ligure, chiusa dalla Procura di Savona per la morte di 442 persone e tra le principali aziende della "Rete geotermica", che vuole spianare l'Amiata con decine di centrali geotermiche in un territorio meraviglioso, vocato all'agricoltura di qualità e il turismo.
Politica
È di questi giorni lo scandalo "Mafia Capitale", in cui sono stati svelati i (poco nascosti, ma ignorati dai più) intrecci tra politica (bipartisan, ed intesa come gestione della cosa pubblica da parte dei partiti e NON dai cittadini) e criminalità. Sempre che la distinzione possa, ormai, avere un senso. Emerge chiaramente un "sistema", per cui a Roma potevi fare qualsiasi cosa se eri amico degli amici giusti, altrimenti nulla. Un sistema che, ora, tutti sono pronti a denunciare - ad iniziare da quei politici nazionali, ma originari di Roma, che - tu pensa che distratti - in questi anni non s'erano accorti di nulla. Loro. Nonostante le molte denunce da parte di cittadini, associazioni, consiglieri comunali e parte della stampa. Questi "signori" - i Gasparri, gli Orfini - pur essendo ai vertici dei rispettivi partiti, pur essendo di nativi di Roma, non si erano accorti che i propri dirigenti romani, le proprie cooperative (o comunque MOLTO vicine a loro ed ai loro partiti) incassavano quantità vergognose di soldi per NON fare nulla di quello che dovevano, lasciando - per esempio - rifugiati e rom in condizioni di "vita" (tra virgolette per forze) che dire indecenti è fargli un complimento. Nessuno se n'era accorto. A questo punto, per non farla troppo lunga, però le possibilità sono due: questi dirigenti politici sono degli incompetenti, e quindi è meglio - per tutti - se passano a fare altro, nella vita; questi dirigenti politici sono complici di quel che è successo, e quindi è meglio - per tutti - se li obblighiamo a fare altro, nella vita. In entrambi i casi - e non se ne vede un terzo - abbiamo a che fare con una classe politica (ed in parte anche giornalistica, e del "terzo settore") che, per incapacità o complicità, non è in grando di far funzionare le cose in maniera trasparente e corretta. È evidente che lo snodo di tutto questo "sistema" è la categoria di "emergenza" (ora anche qualcuno di questi ignavi lo ammette, tipo Orfini in tv al La7): con il meccanismo dell'"emergenza" si possono bypassare tutte le norme, i controlli che dovrebbero far si che gli appalti pubblici siano un qualcosa fatto per il bene pubblico e non per quello privato. E quindi via con l'emergenza rifiuti, l'emergenza immigrati, l'emergenza rom, l'emergenza casa, l'emergenza droga, l'emergenza terrorismo e via mettere il paese nel sacco. Insieme alla categoria "emergenza" ce n'è un altra che riesce a catalizzare lo stesso porcaio di cui sopra, ed la categoria "Grande Opera". Dal Mose all'EXPO, dalla TAV al terremoto dell'Aquila (qui, per la gioia degli sciacalli, "emergenza" e "grande opera" si uniscono), è un diluvio di avvisi di garanzia, arresti, tangenti, denunce. Ma CHI dovrebbe cambiare le cose? Chi dovrebbe mettersi lì a dipanare un sistema che ormai ci soffoca ovunque, nel paese, e non "solo" a Roma. Quegli stessi politici che il sistema hanno inventato e del sistema si nutrono e si fanno ricchi e potenti. Come no! I giornalisti, che dovrebbero raccontare ai cittadini quel che succede, aiutandoci a capire, a mettere assieme le cose, tolte alcune, poche, nobili eccezioni, fanno esattamente il contrario, essendo anche loro schiavi e complici di questo sistema: i giornali sono in mano a "poteri forti" economici e/o politici, e se vuoi continuare a lavorare non devi rompere più di tanto i coglioni o le ovaie. Ed infatti, guarda caso, non ho memoria, negli ultimi anni, di qualcuno che si sia messo a tirare le fila di quel che sta succedendo nel paese. E si che tutti noi, chi più chi meno, ha giocato almeno una volta in vita sua ad "Unisci i puntini", il gioco enigmistico più facile del mondo, per cui basta unire con una matita i puntini disegnati su di un foglio, per veder comparire - ohhh, magia! - un disegno. Ecco, nel caso di cui stiamo parlando basterebbe fare lo stesso. Cosa semplice soprattutto per un/a giornalista, che questo dovrebbe fare di mestieri. Si vedrebbe così, chiaramente, che quando questi "signori" parlano di "mele marce", riferendosi ai propri colleghi di partito beccati con le mani nel sacco, in realtà ci stanno pigliando per i fondelli. Eppure nessuno lo fa. O, se lo fanno, stanno ben attenti a non pubblicizzare troppo la cosa. Allora, io, che (per fortuna) non sono giornalista, ma che ho una certa praticità con internet, mi sono messo lì a cercare cosa veniva fuori mettendo la parola "tangente" a fianco di alcune "grandi opere" che stanno caratterizzando la vita del paese, e che stanno portando a tante lotte, scontri, repressioni. Vediamo cosa scappa fuori:
Un articolo di Livio Pepino ripropone il problema della ricostruzione della sinistra in Italia, proponendo le solite - trite e ritrite - ricette fatte di leadership, uomini, ceto politico. No, grazie, abbiamo altri modelli: gli Indignados spagnoli, gli anarchici greci, l'EZLN in Chiapas
Ho comprato oggi l'ultimo libro pubblicato in italiano di David Graeber, antropologo americano anarchico. Attivista del movimento Occupy Wall Street, ha pubblicato parecchi libri, molti dei quali tradotti anche in italiano. È un autore che apprezzo molto, sia per il suo essere anarchico, sia per il suo essere non solo uno studioso ma anche un attivista a tempo pieno, ma anche perché - non ultimo - cerca di portare il pensiero anarchico e radicale in generale nel XXI secolo. Il libro in questione, Progetto democrazia. Un'idea, una crisi, un movimento, edito dai tipi de Il Saggiatore, cerca di analizzare la categoria - scontata ma poco conosciuta, e soprattutto poco applicata - di democrazia. Un libro interessantissimo, di cui mi permetto di incollare sotto la molto interessante introduzione e che vi consiglio di leggere quanto prima. E di metterlo in pratica! :)
Leggo oggi, con grande interesse, l’intervista che viene pubblicata sul blog del collettivo Autistici/Inventati a Claudio ‘Nex’ Guarnieri, ricercatore del progetto citizenlab.org ed esperto di sicurezza informatica. Come si legge all’inizio dell’articolo: secondo noi e’ interessante per due motivi: 1) Delinea una visione critica del mondo della sicurezza informatica visto […]
Scopro solo ora che il 9 gennaio si è spento il grande Amiri Baraka (al secolo LeRoi Jones), intellettuale, poeta, militante. Negli anni ’60 ha guidato il Black Arts Movement, un movimento legato al Black Panther Party. E’ l’autore di uno dei più importanti saggi sulla storia degli afro-americani, pubblicato […]
Lo storico Angelo d'Orsi spiega perché non parteciperà alla manifestazione del 12 ottobre e come questa gli sembri l'ennesima accozzaglia reducistica
In questi giorni in Italia si parla tanto di Berlusconi invece di occuparci delle cose serie. Tipo di "Goldman Sachs, la banca che dirige il mondo".
Lugiano Gallino, "Lotta di classe, Giorgio Napolitano, Governo di larghe intese, Crisi economica, Democrazia, Economia, Politica, Storia", una storia del neoliberismo for dummies
Cosa ci aspetta dal nuovo "governo di larghe intese" che il Presidente della Repubblica sta per varare, e su quali linee di politica economica si muoverà?