Non contenti della strage compiuta (in acque internazionali, tengo a precisare, entrando di diritto nell'ambito della criminalità comune, della pirateria, per la precisione, un po' come i pirati somali di cui tanto s'è discusso sulla stampa internazionale ed italiana qualche mese fa), i signori e le signore del governo israeliano hanno pensato bene di farsi un paio di risate (sulle spalle delle vittime, evidentemente, dei loro famigliari e dei rispettivi paesi) con un eccezionale video dalla comicità inesauribile e - soprattutto - pieno di buon gusto ed intelligenza.
Europa
Sono tornati tra ieri e ieri l'altro gli attivisti imbarcati sulla Freedom Flotilla, assalita la notte del 31 maggio dalla marina israeliana con un bilancio di almeno 9 morti tra i pacifisti, centinaia di feriti e decine di dispersi. Di seguito i primi racconti a caldo.
L’embargo e poi l’attacco contro il convoglio pacifista: i leader politici occidentali sono troppo vigliacchi per prendere posizione contro la violenza. Ci pensano le persone comuni, scrive Robert Fisk.
Intellettuali e attivisti israeliani commentano l'assalto alla flotta di aiuti per Gaza, in attesa della reazione dell'opinione pubblica
Una notte. Una nave. Decine di uomini e donne che vogliono portare aiuto ad altri uomini e donne. Improvvisamente: spari, bombe, elicotteri, assalti, morti (per ora 19), feriti, un massacro. Uno sterminio. Luci ed esplosioni che squarciano il cielo. Grida e sangue innocente. I visi distorti dalla ferocia. Non è il racconto dell’attacco notturno di una squadraccia contro i partigiani, o quello di un blitz delle SS per scovare ebrei nascosti in territorio tedesco. È la storia di quello che lo Stato di Israele ha appena compiuto contro una nave di aiuti umanitari diretta verso la Striscia di Gaza. La Freedom Flotilla è stata assaltata e le persone a bordo massacrate. Le ultime di migliaia di vittime della foga omicida dello Stato di Israele.
Con l'approvazione al Senato dell'emendamento del senatore Giacomo Santini - per la cronaca ex giornalista sportivo specializzato in ciclismo, quindi noto esperto di ecologia, animali, scienze naturali etc etc - al disegno di legge 1781, la cosiddetta “legge comunitaria 2009″ - sarà possibile per le Regioni allungare la stagione di caccia senza limiti. Tutto questo all'interno di un disegno di legge, il 1781 appunto, che ha come scopo l'attuazione in Italia alle normative dell’Unione Europea. Normative che, al contrario, mirano a proteggere la fauna!!
La presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce «una violazione del diritto dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni» e una violazione alla «libertà di religione degli alunni». Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo accogliendo il ricorso presentato da una cittadina italiana.
di Valerio Evangelisti, via Carmilla on line ®. Un atto di inaudito autoritarismo si è compiuto in Spagna. Dopo avere posto fuorilegge numerosi partiti baschi ritenuti copertura di Batasuna il raggruppamento considerato braccio politico dell’ETA, posto nell’illegalità nel 2003, il Tribunale Supremo spagnolo ha il 16 maggio messo al bando, […]
Introduzione
La nostra petizione mira a unire le voci preoccupate di singole persone, associazioni ed aziende d'Europa, e chiede ai nostri politici in Europa di fermare i brevetti sui software introducendo una legislazione nuova e più chiara.
Il sistema dei brevetti è usato in modo scorretto per limitare la concorrenza per il vantaggio economico di pochi, ma non riesce a promuovere l'innovazione. È meglio che il mercato del software sia completamente libero dai brevetti: una sana concorrenza spinge gli operatori del mercato all'innovazione.
Le sentenze dei tribunali europei ammettono ancora, in molti casi, la validità dei brevetti sui software assegnati dagli uffici brevetti nazionali e dall'Ufficio europeo dei brevetti (UEB), che sono sottratti a qualsiasi controllo democratico. Questi uffici continuano non solo ad assegnare brevetti, ma anche ad esercitare pressioni lobbistiche. Il sistema dei brevetti versa oggi in profonda crisi, ma essi non sono in grado di riformarlo e anzi, con la loro politica d'assegnazione lassista, continuano a mettere a rischio molte aziende europee.
Nel 2005 la Commissione è sembrata più attenta agli interessi delle grandi multinazionali che non a quelli delle piccole e medie imprese europee, le quali costituiscono la principale forza d'innovazione tecnologica dell'Europa. Il Parlamento europeo ha respinto la direttiva sulla brevettabilità dei software, ma non ha il potere di avviare iniziative legislative.
Considerazioni
Studi
Un grande numero di seri studi scientifici ed economici giustifica l'abolizione dei brevetti sul software.Copyright per il software, ma nessun brevetto
Gli autori di software sono già protetti dalla legge sul diritto d'autore, che permette ad altri di proseguire l'innovazione nello stesso campo generando una salutare competizione, ma questa protezione è minacciata dai brevetti sul software. È fin troppo facile violare un brevetto sul software del tutto inconsapevolmente. Le aziende produttrici di software non hanno bisogno dei brevetti per innovare: debbono anzi esser protette dai detentori di brevetti il cui fondamento legale sia poco chiaro.
Querele invece di innovazione
I brevetti software falliscono proprio in ciò che sarebbe il loro scopo legittimo: favoriscono il proliferare delle azioni legali a scapito dell'innovazione, annullando la propria stessa giustificazione democratica; costringono i produttori di software a sprecar denaro per seguire pratiche burocratiche e cause legali e per eludere le pretese sul software di dubbio fondamento - denaro che sarebbe meglio speso per la ricerca applicata. Così i proprietari di brevetti sul software, che non sempre sono anche produttori di software, hanno modo di esercitare uno sleale controllo del mercato.
Errori americani
Noi chiediamo con forza ai nostri legislatori:
- di far approvare, in materia di brevetti, una legislazione nazionale meglio formulata, che escluda qualsiasi brevetto sui software;
- di far decadere tutte le concessioni dii brevetti che possano essere violati dal software installato su apparecchi programmabili;
- e inoltre di adoperarsi perché tale normativa sia adottata anche a livello europeo, a cominciare dalla Convenzione europea sui brevetti.