Una filastrocca del mio amico Alberto Prunetti (e sono orgoglione di poterlo definire così) per commentare un triste episodio, uno striscione di Forza Nuova contro le maestre dell’asilo Monumento di Siena. Con un piccolo omaggio a Gianni Rodari e ai Cantalamappa. 1 Di notte su un asilo un bieco nero […]
Antifascismo
Sono passati 35 anni da quel 18 marzo 1978, ma dell'omicidio di Fausto e Iaio ancora non si sa nulla. In realtà dal punto di vista storiografico si sa tutto, si sa chi li ha uccisi - tre fascisti, di cui si sa nomi e cognomi - si sa chi non ha voluto indagare da subito negli ambienti giusti - la questura di Milano e le "forze dell'ordine". E' solo dal punto di vista giudiziario che, come per Piazza Fontana e per la maggior parte delle stragi fasciste che hanno insanguinato questo paese, non si sa e probabilmente mai si saprà cosa è successo e i colpevoli non verranno puniti. Anche perché vorrebbe dire punire, in primis, lo Stato. Ed è difficile credere che lo Stato - in particolare quello italiano - sia in grado di punire se stesso. E l'impunità continua.
"In cammino con gli zingari" di Margherita Bettoni, il manifesto del 7 febbraio 2013 Il volume di Carla Osella «Rom e Sinti. Il genocidio dimenticato», edito da Tau, narra le storie raccolte durante un viaggio, lungo quarantamila chilometri, tra i campi di sterminio La vicenda della piccola sinti è una delle tante storie raccolte nel nuovo libro di Carla Osella Rom e Sinti. Il genocidio dimenticato, pubblicato da Tau Editore (pp. 246, euro 15). Il «pellegrinaggio nel dolore di una popolazione», così come lo definisce Osella, inizia nel 2005 e porta l’autrice e la sua assistente Francesca Sardi sui luoghi dello sterminio rom e sinti. È un viaggio lungo quarantamila chilometri che attraversa venti paesi: dalla Francia all’Olanda, dalla Polonia all’Ucraina. Per sette lunghi anni, Osella e Sardi visitano campi di concentramento, ghetti ma anche centri di eutanasia e foreste, luoghi in cui rom e sinti vennero imprigionati, uccisi o gravemente menomati dagli esperimen-ti condotti sui loro corpi dalla follia nazista.
La storia di Eugenio Maggi detto, "Tebba" e Francesco Fusaro, detto "Franceschin", partigiani torturati e mandati a Dachau dal commissario Vaneziani, fascista ucciso dopo la Liberazione e definito da Giampaolo Pansa "vittima" dell'odio antifascista.
Primavera 1975, Milano. In meno di due giorni vengono uccisi prima Claudio Varalli e il giorno dopo Giannino Zibecchi. Per non dimenticare.
Nella notte tra venerdì e sabato la facoltà di lettere di Siena e’ stata letteralmente assaltata da un gruppo di “persone” che hanno tentato per almeno due ore, prima di entrare e poi di far uscire, i ragazzi che, ormai da giorni, stavano occupando la facoltà, per i grossi problemi e le grosse difficoltà in cui si trova l’ateneo in questo periodo….e più in generale il mondo della scuola tutto.